venerdì 24 settembre 2021

Non facciamo promesse da marinaio

Un'altra consigliatura è andata, ai consiglieri uscenti ne subentreranno altri; chi ha svolto il suo ruolo in questi 5 anni ha dato quanto poteva nella riuscita del progetto politico che ci eravamo prefissati ed ora toccherà ad altri portare avanti il testimone.  Ci siamo resi conto di quanto sia impegnativa l'attività di consigliere di Municipio se svolta con dedizione e quanto sia spiacevole constatare che spesso, nonostante l'impegno e la buona volontà, alcuni ostacoli è difficile superarli e vedere così molte proposte non venire alla luce.

I Municipi a Milano soffrono di un problema amministrativo non secondario, ovvero hanno deleghe e budget limitati rispetto alle esigenze della cittadinanza e alle continue richieste di intervento da parte di quest’ultima; è accaduto spesso che i cittadini si rivolgessero ai consiglieri per chiedere che l'amministrazione intervenisse in merito a specifiche problematiche e purtroppo, in una cospicua parte dei casi segnalati, molti problemi sono rimasti irrisolti, così come lo erano 5 anni fa.

Chi si candida per le cariche di Municipio questo deve averlo ben presente e deve sapere che se non si scardinano determinati vincoli a cui l'amministrazione municipale è soggetta è da irresponsabili dire ai cittadini che risolveremo i loro problemi.  L'unica promessa che possiamo fare è che ci impegneremo a portare avanti i loro interessi e le loro richieste, nell'ambito delle prerogative assegnate a ciascuno.

Questo abbiamo fatto in questi 5 anni e questo faranno i prossimi candidati in Municipio 9.

Carmine Vena, Alan Candia, Santo Crea, Claudio Sasso, Marilla Reale

martedì 19 febbraio 2019

La brutta storia della scuola elementare "G. P. Pirelli"


Prologo.  Nelle scorse settimane l'associazione genitori della scuola "Pirelli" è tornata a farsi sentire per chiedere con più insistenza che vengano realizzati i lavori che almeno da un decennio sono stati promessi; mesi fa l'associazione aveva incontrato il responsabile tecnico del Settore Parchi e Giardini il quale, carte alla mano, mostrava loro che nel Municipio 9 il giadino della loro scuola figurava tra i 3 interventi che il Comune avrebbe realizzato.  Peccato che poi il tecnico è stato smentito poco tempo dopo dalla decisione politica dell'assessorato centrale di finanziare l'intervento in un giardino per una sola scuola di ogni Municipio.

La motivazione di questa scelta politica (e non tecnica) è stata la solita che siamo abituati a sentire: per questioni di budget.  Ovviamente il budget si preferisce destinarlo ad altre opere urbanistiche più redditizie e appariscenti che non rimettere a posto il giardino di una scuola elementare.

Il giardino della scuola di via Goffredo da Bussero è stato scartato (per quest'anno) perché anni fa era stata finanziata dai genitori la realizzazione di un campetto da basket / calcetto per i bimbi e questo ha valorizzato il loro giardino; la scuola che invece vedrà partire subito i lavori non ha la fortuna di avere neanche il campetto da basket e giustamente ha la priorità negli imminenti lavori che partiranno.

I genitori, che tra l'altro gestiscono anche la biblioteca interna, comprendono bene questa distinzione di priorità, ma chiaramente non possono rassegnarsi al fatto che le questioni di budget vadano ad incidere sempre sulla qualità della vita dei più piccoli, perché gli interessi della città vanno in altre direzioni.


L'intreccio dei Cantieri.  La scuola "Pirelli" da oltre un decennio è oggetto di diversi progetti di ristrutturazione, suddivisi in vari lotti, ognuno dei quali ha avuto un esito diverso.

Circa 10 anni fa una ditta di Napoli aveva vinto la gara per aggiudicarsi i lavori nei locali seminterrati (palestra, spogliatoi, mensa, bagni, infissi e murature); i lavori erano partiti, la ditta aveva intascato la prima tranche di finanziamenti e poi di botto li ha interrotti perché è fallita; nel frattempo sono stati finanziati i lavori presso altre scuole, ma questi non sono più stati ripresi.  I seminterrati adesso sono parzialmente allagati, con diverso materiale ammassato, vetri e serramenti rotti e riscaldamenti accesi che pare essere in una serra.


7 anni fa partono i lavori per un altro lotto che vede anche la realizzazione del campetto da basket, peccato che poco dopo si scoprono delle cosette un po' spiacevoli:

- il tombino vicino al campetto non è stato collegato alla rete fognaria, dunque quando piove si riempie e allaga il cortile circostante, nonché l'ingresso laterale dedicato ai portatori di handicap che devono fare il guado del fiume oppure se ne ritornano a casa perché l'ingresso non è accessibile (visto che non c'è uno scivolo all'ingresso principale che consenta loro di entrare più agevolmente);

- i genitori avevano chiesto che una parte di giardino venisse utilizzata per realizzare un orto didattico: si sono messi a scavare la terra per prepararla e cosa hanno scoperto?  La ditta che aveva realizzato i lavori anziché smaltire i materiali li aveva sotterrati.  I genitori si son fatti carico di ripulire l'orto, ma tuttora andrebbe bonificato, visto che forse era stato sotterrato anche amianto.


3 anni fa sono stati rifatti bagni e controsoffiti, evidentemente sono stati utilizzati materiali scadenti perché alcuni rubinetti dopo 3 mesi erano già guasti e si dava colpa ai bimbi di aprirli con troppa forza!  Recentemente un pannello si è staccato a causa di infiltrazioni lasciando un'aula adibita in uno stato di agibilità precaria.

Lungo il perimetro del cortile dove i bimbi giocano, ci sono delle scale di libero accesso (sorvegliati negli intervalli) che conducono ad un corridoio di passaggio sul quale si affacciano i locali seminterrati con vetri rotti a vista, macerie di ogni tipo e tutto ricoperto di fogliame; Amsa non può effettuare la pulizia poiché è un intervento la cui spesa dev'essere autorizzata dal Comune che, dopo diversi solleciti, non ha ancora dato l'assenso.

Non c'è un deposito per i sacchi della spazzatura lasciando libertà ad uccelli e roditori di avvicinarsi alle recinsioni del giardino e forare i sacchi per cercare cibo.

Non c'è nessuno che faccia interventi di pulizia e manutenzione dei condotti per gli sfoghi pluviali, i quali periodicamente si ostruiscono causando ulteriori infiltrazioni e riempiono d'acqua le plafoniere delle lampade al neon; intorno a queste si forma una chiazza di umidità poco rassicurante; il personale amministrativo e qualche insegnante si adoperano a volte per fare questo tipo di lavori assumendosene ogni rischio e responsabilità.

Nel frattempo vengono omessi numerosi lavori di manutenzione ordinaria (come in tantissime altre scuole del Municipio) che non fanno che deteriorare lo stato della scuola finché non si arriva al punto tale che è necessario fare un appalto ampio per la ristrutturazione, che verrà a costare molto di più e per risparmiare si farà la gara al massimo ribasso; chi la vincerà userà (com'è d'uopo per chi vuole farci la cresta) materiali scadenti e forse combinare qualche altro imbroglio.


Morale della Favola.  Le spese maggiori le pagano sempre i bambini che devono utilizzare quei luoghi tutti i giorni e non possono mai vivere in una scuola perfettamente funzionante.

giovedì 14 dicembre 2017

Sul Tavolo della Mobilità


Questa settimana si è tenuto il Tavolo della Mobilità tra sindacati e Comune di Milano in cui è stata resa nota la possibile fusione tra Atm spa e Atm Servizi: questa unione verrà fatta sia per ottenere un'eventuale proroga del Contratto di Servizio, sia per rafforzare la solidità aziendale in caso di un futuro Bando di Gara per il trasporto locale; rimane sempre aperta però la finestra per un affidamento In House.

L'assessore Granelli ha parlato delle prospettive di evoluzione dell'azienda con l'ingresso nel mercato di un grande player italiano (senza nominarlo, ma sappiamo che è Ferrovie dello Stato); la cosa triste è che i sindacati confederati sono praticamente a favore della privatizzazione dell'azienda pubblica, ad eccezione dei CUB che più volte hanno chiesto la documentazione aziendale senza però aver ottenuto risposta.

La Cgil a cui aderiscono 7 sigle sindacali parla a nome di tutte, senza che queste abbiano però la possibilità di esprimersi con comunicati o posizioni autonome; i dipendenti Atm che volessero organizzare assemblee per discutere sulle questioni della gara o della privatizzazione non sono autorizzati a farlo, i 17 rami in cui è suddivisa l'azienda non possono parlarsi tra loro, i dipendenti non possono accedere ad un deposito o dipartimento se non per ordini di servizio e in occasione di un recente presidio presso una sede è stata chiamata la forza pubblica per farli sgomberare.

La raccolta firme con cui il Comitato per il mantenimento di Atm Pubblica vuole presentare un'istanza per l'affidamento In House verrà protratta fino al raggiungimento di 2000 adesioni, suddividendo i moduli per i residenti a Milano e residenti in altri Comuni lombardi; dopodiché a inizio Febbraio si farà una marcia simbolica per consegnare le firme al Sindaco; ovviamente pubblicizzeremo l'evento con ampio anticipo.

Da notare che l'appuntamento del mese scorso che ha visto il Comitato chiamare la cittadinanza ad un dibattito sulla questione Atm Pubblica, ha riscontrato diversi interventi e contributi di spessore a sostegno della causa; c'è però da dire che la stampa locale non lascia molto spazio a questo genere di notizie e la popolazione milanese è ancora molto disinformata su ciò che sta avvenendo.

Infine, in occasione dell'imminente campagna elettorale si chiederà a tutti i partiti di esprimersi sulla privatizzazione dell'azienda, consci del fatto che probabilmente dentro una stessa forza politica non è detto ci sia assonanza di vedute tra chi vive a Milano e chi vive fuori in quanto le ricadute di un affidamento in House sarebbero diverse all'interno di diverse aree del bacino metropolitano.

martedì 5 dicembre 2017

I vigili di quartiere basteranno?


In queste settimane il nostro Municipio è stato protagonista di diversi episodi spiacevoli legati al tema della sicurezza nei quartieri; l'assessore comunale alla sicurezza Carmela Rozza sta facendo il giro dei Municipi per spiegare alcuni provvedimenti che l'amministrazione sta mettendo in atto, tra cui la presenza dei Vigili di Quartiere in alcune aree "calde".  Quando è venuta in M9 ha trovato un'educata opposizione sia dai cittadini sia da parte di tutti i consiglieri; riscontriamo però che le stesse persone sui social network si esprimono con frasi veementi che denotano rabbia nei confronti di chi dovrebbe tutelarci, peccato però che al termine del Consiglio in presenza delle telecamere di Quinta Colonna abbiamo visto destra e sinistra acquietarsi su dichiarazioni più moderate e rassicuranti.  Smentiti dopo meno di una settimana da un susseguirsi di rapine in pieno giorno.

I vigili di quartiere vengono invocati da tutte le parti in causa come fossero la panacea, ma la realtà è che in questi anni le risorse destinate alla sicurezza urbana sono andate diminuendo sia a livello locale, ma soprattutto a livello statale; questo è comprovato dalle rdichiarazioni che l'assessore ormai da tempo ripete in diverse occasioni intorno all'idea di chiudere alcuni sezioni della Polizia Locale (tra cui il Comando dei Vigili di via Passerini) per poter mettere più uomini in strada.

Chiudere un Comando e accorparlo a un altro non è sempre possibile.
Solitamente in ogni zona ce ne sono 2: uno primario e uno secondario che non hanno le stesse funzioni, si spartiscono le competenze e lavorano autonomamente; non sono funzioni duplicate che puoi accorpare e poi mettere più personale in strada, puoi mettere il personale in un'unica sede, ma non puoi ridurlo di numero perché ognuno fa cose diverse.  Tra l'altro bisogna avere una sede idonea ad ospitare un maggior numero di agenti che svolgano la stessa quantità di funzioni.

Quelli che stanno su strada sono il maggior numero che si suddividono in 4 turni, quelli che rimangono in sede sono il numero minimo, prendono in carico le segnalazioni e mandano avanti la documentazione che le pattuglie consegnano ogni giorno (contravvenzioni, mercati, lavori stradali, controlli ai commercianti, ecc).

Il Comando è una struttura attorno a cui gravitano tra le 50 / 70 persone, un 10% fa orari d'ufficio, i restanti operano sul territorio e si suddividono su più turni; il Comando di PL ed è da considerarsi un Nucleo Operativo a tutti gli effetti.  Nei pressi delle stazioni si trovano alcuni presìdi di PL, solitamente 2 agenti che stazionano e vigilano, serve come deterrente per i malintenzionati.

Avere un Comando dei Vigili in quartiere non assicura sicurezza al 100%, ma è una presenza per i cittadini che spesso si rivolgono a loro per moltissime pratiche o segnalazioni di vario genere.
Il Comando ha una maggiore efficacia d'intervento in tempi rapidi nei quartieri circostanti: accorpare le caserme significa che un'unica centrale deve gestire tutti gli interventi su un Municipio e il tempo che la pattuglia impiega per arrivare sul posto può essere determinante in alcuni casi.

Il blocco delle assunzioni ha fatto sì negli ultimi anni che non ci fosse il ricambio generazionale e se non arriva gente fresca non puoi mandare a pattugliare di notte i 60enni; attualmente l'età media è di 47 anni.

Negli anni il numero di agenti è stato ridotto, ma sono state assegnate loro maggiori compiti e funzioni: spesso vengono chiamate per problemi di ordine pubblico (dovrebbe occuparsene la Polizia di Stato!).
I Vigili portano l'arma di ordinanza, ma possono usarla sono per interventi di emergenza perché spesso si trovano in situazioni pericolose, ma contrattualmente non sono riconosciuti come Forze dell'Ordine, per cui sono solo dei dipendenti comunali: se si beccano una coltellata o una pallottola rientra nella casistica INFORTUNIO.

Probabilmente ci sono molte altre cose da affrontare sul tema sicurezza, ma per il momento bisogna capire meglio su quali leve intervenire per poter rispondere alle necessità di sicurezza del territorio.

giovedì 16 novembre 2017

Com'è finita sugli Scali?





Il 22 giugno scorso è stato firmato l'Accordo di Programma sugli Ex Scali Ferroviari tra Comune, Regione Lombardia e Ferrovie dello Stato. 
Un altro passo è stato fatto in direzione diametralmente opposta all'interesse pubblico, eppure indicazioni all'amministrazione sono state date dai cittadini, dai Municipi, dai tecnici, per imboccare una strada diversa e riscrivere nella sostanza il vecchio accordo bocciato del 2015, ma che oggi riconferma le medesime volumetrie edificabili. 

Per noi è possibile restituire alla cittadinanza l'80% degli Scali grazie alle risorse generate da solo un quarto delle volumetrie che si stanno concedendo ad FS.
Ancor più grave il fatto che con questo accordo si accetta in sostanza di lasciare degradati gli scali ferroviari per i prossimi trent'anni, recuperandone di volta in volta alcune parti a seconda della richiesta del mercato.

Avevamo presentato nei Municipi nei mesi scorsi all'assessore Maran le nostre controproposte, venendo incontro alle esigenze concrete della cittadinanza e non agli speculatori immobiliari; purtroppo non siamo stati ascoltati.

venerdì 3 novembre 2017

Mappa del Parco Nord


Il progetto della vasca di laminazione al parco Nord è quasi in via di ultimazione, dovrà poi passare alcune verifiche di tipo tecnico, ma diciamo che l'amministrazione milanese già prima dell'estate era arrivata alle battute finali di questa battaglia contro i comitati ed è riuscita ad avviare l'iter per la progettazione; appena avremo notizie più precise le pubblicheremo qui.
Indovinate dove verrà costruita la vasca di laminazione?


mercoledì 14 settembre 2016

Cemento, vandali e poco welfare

Il Consiglio di Municipio nella scorsa seduta ha dato pareri favorevoli ad alcune concessioni edilizie, tra cui: 
- un nuovo palazzo da 7 piani in Via Guicciardi angolo Carnevali 
- la prossima Torre Unipol in Melchiorre Gioia 

A queste 2 concessioni ci siamo opposti in quanto rappresentano uno sfruttamento del territorio senza che ci sia il minimo bisogno di avere altre costruzioni; la cittadinanza lamenta forti problemi in quei quartieri e ancora non ha avuto risposte da parte dell'Amministrazione, però si continua a costruire.

Nel nuovo mercato di via Ciccotti / Affori Fnm non verranno installati i servizi igienici perché altrimenti verranno vandalizzati, questa è stata la motivazione della maggioranza in Municipio; per cui dovremo aspettarci nei prossimi 5 anni a veder ridotti drasticamente gli elementi di arredo e decoro urbano poiché per i nostri amministratori locali è già assodato che il problema vandalismo non si può affrontare.

Sono state approvate le linee di indirizzo per il trimestre Settembre / Dicembre: il Consigliere Stefano Indovino aveva proposto un emendamento per destinare una percentuale maggiore di fondi ai contributi per il welfare, ma l'emendamento è stato bocciato senza alcuna motivazione.